lunedì 27 aprile 2009

CONVERSAZIONE DI GEOLOGIA




GIOVEDI' 30 APRILE 2009
CONVERSAZIONE DI GEOLOGIA
Ore 18:30
Galleria Roma -
Via Maestranza 110 Siracusa
relatore dott. Delio Mica, geologo

In questa breve conversazione il relatore intratterrà i presenti su argomenti di geologia generale su quella che è la costituzione dell'interno della Terra e sui meccanismi profondi che, secondo le moderne concezioni geodinamiche, determinano l'evoluzione della crosta terrestre con gli effetti, a volte devastanti, dei terremoti e delle eruzioni vulcaniche.
Esporrà quindi, per grandi linee, la teoria della tettonica a zolle crostali dalle sue origini secondo le ipotesi della deriva dei continenti fino alle odierne conoscenze sulla situazione strutturale globale, dell'area mediterranea e, in particolare, dell' avampaese ibleo.
Concluderà trattando del rischio sismico e vulcanico soprattutto in Sicilia e nel meridione d'Italia.

Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com
www.galleriaroma.it

mercoledì 22 aprile 2009

" Canti popolari siciliani"



Galleria Roma
via Maestranza 110 Siracusa
per i giovedì della galleria
Canti Popolari Siciliani
a cura di Sebastiano Runza
con Massimo Campailla alla chitarra e Mariano Cultraro alle percussioni
23 aprile ore 18,30

Giovedì 23 aprile, presso i locali della Galleria Roma di via Maestranza 110 Siracusa, alle ore 18,30, Sebastiano Runza parlerà dei " Canti popolari siciliani"
L’importanza dello studio dei canti popolari sta principalmente nel fatto che si ha con esso un mezzo potente per conoscere i costumi e i sentimenti popolari.
La fonte prima e più copiosa della poesia popolare italiana è in Sicilia.
Cantava il popolo: “Cu’ voli puisia vegna ‘nSicilia, ca porta la bannera di vittoria; Canti e Canzuni nn’havi centu milia”.
Nel 200 nasce lo Strambotto, ma è fra il 500 e il 600 che si arriva alla produzione di “Canzuni”.
Fra la fine dell’800 e i primi del 900 abbiamo i maggiori raccoglitori di canti popolari: Pitrè, Vigo, Salomone-Marino, A.Uccello, C.Avolio, S.A.Guastella, T.Cannizzaro; così come alcuni musicisti li raccolsero e trascrissero musicalmente. Citiamo Francesco Paolo Frontini, Corrado Ferrara e Alberto Favara.
Caratteri emergenti del canto popolare siciliano.
Canti d’amore, lodi, dichiarazioni, desideri, saluti, promesse, serenate. Canti di gelosia, sconforto. Canti di abbandono, spartenza, lontananza, addio, sventura.
Canti di sdegno, corruccio, rimbrotti, ingiurie. Canti di lavoro. Canti di prigione e mafia. Ninne-nanne.

Fra tutti prevalgono i canti d’Amore:

La rosa ca mi rasti, ancora ll’haju,
‘Mpettu la tegnu, ‘ncostu l’arma mia,
Iu mi la portu appressu unni va’ vaju,
Mi fa passari la me’ fantasia.
Ri dàlla a nautru amanti nun m’assaju;
Mancu pi milli scudi lu farria.
Ca tantu è ranni l’amuri ca t’haju,
Ca ciauru la rosa, e penzu a tia.
 
Sebastiano Runza, accompagnato da Massimo Campailla alla chitarra e da Mariano Cultraro alle percussioni, eseguirà alcuni canti.

giovedì 16 aprile 2009

CAMBIARE MENTE





CAMBIARE MENTE

La nostra Terra, si sa, è stata baciata dalla fortuna della storia: le origini del mondo l’abitarono per prima, estro e intelligenza la ricamarono con rispetto. Terra di dotazione naturale già strabiliante, Terra così ricca di specie e bellezza da suscitar attenzione e imbarazzo, Terra che ha incuriosito, spronato, nutrito anime e corpi di ogni d’ove che l’amarono al solo eco di meraviglia.
E perché noi non l’amiamo? Perché la fortunata sorte si è persa nel tempo? Perché le generazioni a seguire, figlie di un secolo passato che conosciamo bene, spezzarono il filo della memoria quasi fossero catene? È una strana storia questa, fin’ora non del tutto approfondita e compresa, di come ad un certo punto la bellezza si fermò, di come l’intelligenza venne a mancare, e così la sapienza, il rispetto, la memoria, l’umiltà.
Gli anni dello sviluppo siracusano, come di altri un tempo delicati territori di Sicilia, rimangono oscuri nelle motivazioni, nelle volontà, negli interessi e nei poteri che ne determinarono le sorti. Oscuri i protagonisti, oscuro il ‘come’ – com’è potuto accadere? – sotto gli occhi di popoli interi, contro le logiche più elementari, senza alcuna remora e alla luce del sole, la bellezza, e prima ancora la dignità, fu tacitamente messa al bando.
Il popolo erede di sapienze antiche, culla della civiltà e ingegno d’occidente, ha d’un tratto dimenticato se stesso (come un vagabondo la famiglia), ha venduto, svenduto, demolito, sventrato, svilito il passato e perso in un colpo solo il futuro.
Quanta consapevolezza c’è di questo? Quanta e di chi la responsabilità? Quante persone sanno? Quante vogliono sapere o fingono di non sapere? E perché?
A chi i malsani frutti di questo raccolto?
La zona industriale di Siracusa, che è obbrobrio ambientale, sociale, culturale e umano, sorge laddove un tempo fu eretta l’antica Tapsos. Dove per primi, poco lontano da dove Orfeo approdò per raggiungere la Ninfa, i greci piantarono il primo seme d’occidente, luogo sacro a tutti noi e, si vorrebbe, ai siracusani per primi, luogo profanato da chi avrebbe dovuto gelosamente custodirlo.
È un mistero quello di Sicilia: Tapsos, Termini Imerese, Megara Iblea, i luoghi dove nacque la nostra primigenia storia, sono oggi traino dello ‘sviluppo d’Italia’, poli industriali di primario ‘interesse nazionale’, luoghi non-luoghi sfruttati all’inverosimile per offrire energia ad un Paese che dalla Sicilia ha sempre avuto troppo e che ancora chiede, tra pale eoliche, rigassificatori, impianti termici e solari, di Dare.
Senza una logica, senza un ragionevole motivo, senza un partecipato beneficio, senza autorevole autonomia. Mentre la nostra gente, in questi posti sacri che oggi nessuno conosce e vuole, vive e sopravvive senza bellezza né identità.
Ma è cosa da tacere o, tutt’al più, ricordare tra pochi sottovoce – come di consueto ecco una nuova ricorrenza e la città nasconde gli obbrobri e si para a festa.
Costanza Messina

lunedì 13 aprile 2009

SIRACUSA. VICINA AL G8, LONTANA ALL'AMBIENTE




MARTEDI' 21 APRILE 2009
SIRACUSA. VICINA AL G8, LONTANA ALL'AMBIENTE
conferenza
Ore 18:30 Galleria Roma - Via delle Maestranze 110 Siracusa
Relatore Prof. Fabio Morreale
Presidente Natura Sicula onlus

Questi sono i crediti con cui Siracusa si presenterà ai ministri dell'ambiente dei 18 paesi più sviluppati del mondo e alla stampa internazionale.
Raccolta differenziata al 7%, in decrescita rispetto all'anno scorso. Verde pubblico pro-capite tra i più bassi a livello nazionale . Livelli di polveri sottili superati per 282 giorni nel 2008. Coste occupate da costruzioni abusive e da villaggi turistici. Fogne che scaricano direttamente a mare (Targia, Mazzarona, Canale Grimaldi). Discariche abusive anche in aree urbane come S. Panagia, Mazzarona, Pizzuta e Pantanelli. E, appena fuori porta, il polo industriale più grande d'Europa che con i suoi fumi toglie il respiro, il panorama e la salute ai siracusani.
Che Siracusa sia una città rispettosa dell'ambiente è possibile farlo credere agli illustri ospiti finchè non percorreranno strade fuori programma. Se avranno voglia di togliersi il paraocchi, li attende uno spettacolo da terzo mondo!!!

Fabio Morreale (Siracusa 1966), guida naturalistica siciliana e fotografo naturalista, si dedica da molti anni alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio naturalistico e culturale della sua terra, la “regione iblea”. Mediante studi approfonditi, innumerevoli escursioni, pubblicazioni, conferenze e progetti di educazione ambientale, è diventato uno dei maggiori conoscitori del sud est siciliano, di cui possiede un vasto archivio fotografico utilizzato spesso per libri, calendari, siti web, giornali. Ha pubblicato studi sul carrubo, sugli aspetti naturalistici del Plemmirio, sull'impatto ambientale del petrolchimico siracusano, sulla vegetazione delle latomie e numerosi articoli su riviste e giornali. Ha eseguito e pubblicato il censimento degli alberi monumentali della provincia di Siracusa. È docente esterno di alcuni istituti scolastici e Presidente dell'associazione naturalistica e culturale "Natura Sicula onlus".

giovedì 9 aprile 2009

lunedì 6 aprile 2009

I riti e i simboli della Pasqua tra fede e folklore


Galleria Roma
via Maestranza 110 Siracusa
per i giovedì della galleria
I riti e i simboli della Pasqua tra fede e folklore
a cura di Mariarosa Malesani
giovedì 9 aprile

I riti e i simboli della Pasqua tra fede e folklore
a cura di Mariarosa Malesani
I rituali della Pasqua in Sicilia si presentano come una sequenza narrativa della commemorazione religiosa cristiana, ma anche richiamo ad una ritualità simbolica precristiana dove la parola Pasqua è sintesi di rinnovamento, di transito da una fase di morte della natura ad una fase di vita e di risveglio. Così è la morte e la resurrezione di Dio. Un esempio di tradizione pagana l'abbiamo nella esposizione dei "laureddi". Il ciclo della passione si esplica attraverso forme di drammatizzazione e teatralizzazione da cui emerge dominante il contenuto umano;così la nostra terra diventa un grande palcoscenico commovente e partecipato di scenografie che vanno dal dolore alla gioia della festa di resurrezione. Vedremo insieme le principali manifestazioni del siracusano e non.

Auguri