venerdì 31 dicembre 2010

martedì 28 dicembre 2010

le locandine dei giovedì




LE LOCANDINE DEI GIOVEDÌ DI GALLERIA ROMA
Sabato 8 gennaio alle ore 18,30 presso i locali della Galleria Roma di via Maestranza 110 vernissage della mostra " LE LOCANDINE DEI GIOVEDÌ " 52 locandine realizzate da Corrado Brancato nel 2010 per i giovedì della galleria.


Al cuore delle cose
di Salvo Sequenzia
Le locandine realizzate dalla “Galleria Roma” per promuovere gli incontri del “giovedì”, uno delle più vivaci e significativi momenti culturali siracusani, fissano una esperienza di “leggerezza”, nel sottaciuto rimando a una cerchia complice di amici e di “compagni di viaggio” – gli amici della “Galleria Roma” - testimoniano una storia intensa di amore e di passione per la cultura, per l’arte e per quel luogo assoluto – l’isola di Ortigia – che diviene speculum, laboratorio creativo e, insieme, luogo dell’anima dove elaborare e realizzare un’idea di impegno culturale vivace e coerente, rigoroso ed esemplare, “militante” nel senso più profondo dell’espressione, qual è quello che da anni gli amici della “Galleria Roma” portano avanti.
Vere e proprie opere d’arte, mai banali, mai frettolose, sempre puntuali e dense nel definire e illustrare l’evento, le locandine così concepite, assumono in maniera concreta la dimensione dell’evento e diventano molto di più di una semplice illustrazione della rassegna. Rappresentano uno specchio dei tempi. Chiosano, coincise, l’attualità. Sono il lessico visivo del presente. Tematizzano la complessità del reale. Con linguaggi e tecniche differenti le affiche non hanno più solo il compito di captare l’interesse del passante distratto e accompagnarlo attraverso la città alla sede della manifestazione, ma diventano una sorta di prolungamento dell’evento nei vicoli di Ortigia, nella città di Siracusa, nell’universo del web: una possibilità di espressione ulteriore, una presenza di sé oltre l’evento.
C’è un assieparsi di memorie, in queste locandine così caramente raccolte e postillate da Corrado Brancato. Un affiorare di volti. Un brulicare di voci. Un ribollio di temi, argomenti, tenzoni. Prospettive lunghe, dettate da meditazioni severe. E, consentitemi, si coglie anche l’agitarsi di una bella malinconia. La malinconia dei momenti che mancano e che si vorrebbe che tornassero, sempre.
Da tale esperienza di “leggerezza” e di animato ventaglio culturale (che ha visto l’adesione e il contributo di un fervido manipolo di scrittori, giornalisti, critici d’arte, poeti, studiosi di antropologia, etnografi, medici, scienziati e giuristi) si dipana un progetto tra i più esaltanti e felicemente riusciti della Sicilia orientale di questo ultimo decennio. Un progetto in cui lievita un’idea dell’impegno culturale nutrita dei valori originali dell’uomo e caratterizzata da un meticciato intellettuale tra i più originali: quasi un andare a bottega, un apprendistato continuo, laborioso, lungimirante, il cui fermo sestante è il dialogo, l’incontro, la condivisione di progetti, di idee e di visioni del mondo; l’apertura mentale e la “scommessa di sè” come ricerca di accrescimento etico e, quindi, contributo di civiltà. Per giungere, sempre, al cuore delle cose, e donarle al mondo in un atto d’amore. Amore per la cultura, amore per l’uomo.

Organizzazione e Direzione Artistica: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero



Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

sabato 25 dicembre 2010

2011; 150 anni dell'Unità d'Italia calendario celebrazioni



galleriaRoma
via Maestranza 110
Siracusa
Calendario delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia


Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com


www.galleriaroma.it

lunedì 13 dicembre 2010

La corda spezzata dell'arrivo


Giovedì 16 dicembre alle ore 18,30, ultimo incontro del 2010 con i giovedì della galleria.
"LA CORDA SPEZZATA DELL’ARRIVO"
Prospettive e visioni del mondo liquido
a cura di Salvo Sequenzia
Mi piace chiudere il mio ciclo di incontri del “Giovedì” alla Galleria Roma di Ortigia raccontandovi che cosa vi è «di qua dal Faro», per usare, capovolgendola, una espressione che i Borbone adoperavano per indicare le terre di Sicilia e le sue genti, come se si trattasse di un mondo autre, di un confine totale. Vincenzo Consolo ha ripreso questa concezione e ha intitolato un suo libro Di qua dal faro, ponendosi dal punto di vista della Sicilia come «dalla parte degli infedeli», rovesciando la prospettiva e narrando l’isola partendo dal mare che la circonda.
In questo racconto voglio segnare le rotte di un viaggio che attraversa l’Isola passando attraverso il simbolico dell’immagine, del verso e della prosa; un percorso tra “isole” che disegna il volto del territorio entro cui si insinua, raffigurandolo come un “arcipelago” ricco e frastagliato, mutevole e meticcio, finis terrae ed Ultima Thule.
Attraverso Verga, Capuana, De Roberto, Pirandello, Rosso di San Secondo, Borgese, Quasimodo, Vittorini, Pizzuto, Brancati, D’Arrigo, fino a Bonaviri, Cattafi, Tomasi di Lampedusa, Sciascia, Bufalino e Consolo – classici italiani che sono insieme classici siciliani – si delinea la prospettiva di un “mondo liquido”, che diviene metafora, simbolo ed elemento costituivo di un universo che la letteratura rivela nella sua geografia mutevole, mitica eppure profondamente storica. La Sicilia, in questi autori, diviene nesos, “terra che galleggia”, e si pone in maniera netta al centro di un sistema di rapporti culturali, artistici e letterari in cui la sperimentazione dei codici espressivi e di genere, imponendosi molto oltre la «dimora isolana», va a collocarsi in una dimensione decisamente pelasgica. Un carattere non unitario, dunque, che in tale eterodossia racchiude la sua immensa forza creativa, una magma, un arcipelago di voci vivo e fecondo, “plurale” e “impuro”.
Di acqua si nutrono i miraggi che covano dentro la scrittura de Il sorriso dell’ignoto marinaio di Consolo, de-lirando in una scrittura che scardina i piani temporali facendosi documento storico, frammento di puro lirismo, invettiva.
Dall’acqua nasce Horcynus Orca di D’Arrigo, un'opera vasta e complessa, vero e proprio monstrum nel panorama letterario contemporaneo, che sembra sottrarsi ad ogni interpretazione unilaterale, ma nello stesso tempo, per un singolare paradosso, pare quasi orientare a una lettura in chiave prevalentemente simbolica. Si può infatti affermare che in tale prospettiva il tema fondamentale sia rappresentato dal viaggio in mare, lungo il filo di un nostos omerico, con la presenza apocalittica della fera sullo Stretto. Nulla più del mare di Messina è medi-terraneo, porthmos e poros al contempo, stretto braccio equoreo circondato da terre, passaggio, scorrimento, ma trattenuto, contenuto tra sponde terranee.
Il carattere simbolico e a tratti epico della scrittura di D’Arrigo risulta accentuato dalla singolare invenzione linguistica, impasto perfettamente coerente di elementi dialettali, arcaismi, neologismi e linguaggio colto, che custodisce gelosamente il segreto indecifrabile della propria origine.
La Lingua phari, col suo braccio ricurvo, è da un lato, nella sua forma concava, terra che si incunea nel mare dello Stretto come un corpo flessuoso ripiegato appena, creando con il proprio ventre l’insenatura del porto, spazio riparato da venti e correnti, mentre dall’altro offre la schiena al mare aperto dello Stretto, esponendosi al ritmico incontro delle correnti come al soffiare d ello scirocco. Qui vive la fera, l’Orca che nella scrittura di D’Arrigo si fa fiocina e uncino che cattura, immagine terrifica che insinua sinistri presagi là «dove mare è mare».
In questo «mare di sangue pestato», spazio privo di misura e refrattario a ogni nomos, deserto d’acque su cui non si riesce a tracciare confini, a ritagliare forme e figure, superficie liscia e uniforme, spazio del sempreoltre, dell’incessante attraversamento e perciò del più assoluto sradicamento, balugina la misteriosa creatura – fantasma, apparizione, frutto di diceria o di insania – del lungo racconto “darrighiano” La coda di pesce che inseguiva l’amore di Simona Lo Iacono e Massimo Maugeri. Libro “gemino”, scritto a quattro mani, colpisce per la sua singolarità nel panorama della letteratura siciliana ed italiana di questo primo decennio del nuovo millennio. Esso sembra chiudere un ciclo nella vicenda letteraria dei due autori, ed aprirne un altro, nella vicenda più ampia della nostra letteratura d’oggi. Il richiamo di questa opera è a riconsiderare il particolare sperimentalismo tra realismo storico e neobarocco, in cui miti, sentimenti, leggende, problematiche esistenziali (i temi dell’esclusione, della libertà, della giustizia), colti nella cornice di un microcosmo tra mare e terra, diventano oggetto di riflessione ampia sulla grande e piccola storia, risolti in una scrittura che conosce il dono della poesia e della verità.

Salvo Sequenzia

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

sabato 11 dicembre 2010

LA CITTA’ LEGGE Proposte per un’informazione al plurale



La Galleria Roma si pregia di invitare la S.V. per il 15 dicembre alle ore 18,30 per discutere e dibattere un TEMA di grande attualità:

Io informo
….tu informi
…noi informiamo….
LA CITTA’ LEGGE
Proposte per un’informazione al plurale

Mercoledì 15 dicembre 2010 alle ore 18,30 presso la Galleria Roma……..
Chi volesse intervenire con proprie proposte avrà 10 minuti a sua disposizione e può prenotarsi presso la direzione della galleria Roma via Maestranza 110

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
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giovedì 2 dicembre 2010

LA CITTA’ LEGGE Proposte per un’informazione al plurale


Io informo
……..tu informi
……………noi informiamo…….
LA CITTA’ LEGGE
Proposte per un’informazione al plurale

Mercoledì 15 dicembre 2010 alle ore 18,30 presso la Galleria Roma……..
Chi volesse intervenire con proprie proposte avrà 10 minuti a sua disposizione e può prenotarsi presso la direzione della galleria Roma via Maestranza 110
TEL 0931.66960 cell. 338.3646560
e-mail: galleriaroma@gmail.com

ENTRO LE ORE 16 DEL 15 DICEMBRE 2010
Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
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