martedì 22 febbraio 2011

La Pisana

Dal Regno di Sicilia al Regno d'Italia


"DAL REGNO DI SICILIA AL REGNO D'ITALIA " è il titolo della conferenza che Il prof. Francesco Purpura terrà giovedì 24 febbraio alle ore 18,30 nei locali di galleriaRoma, nell'ambito delle celebrazioni dei 150 Anni dell'Unità d'Italia indette dall'Associazione Culturale Nuova Galleria Roma.

Data la sua posizione geografica, la Sicilia, da millenni, è una sorta di ponte fra tre continenti. Popoli dalle più disparate provenienze, nuove idee, agguerriti eserciti, costumi di vita e traffici commerciali, attraverso la nostra Isola, sono giunti in Europa o dall'Europa sono arrivati in Africa ed in Asia. Persino il Cristianesimo è arrivato a Roma transitando per Siracusa. Inevitabilmente, anche l'Unità d'Italia non poteva realizzarsi che passando per la Sicilia.
La conversazione del 24 febbraio, dopo un breve excursus storico sulle origini del Regno di Sicilia, verterà sugli eventi che si susseguirono durante la prima metà dell' 800. Esaminando copia dei documenti rinvenuti nell'Archivio di Stato di Siracusa, saranno discussi i moti rivoluzionari, la violenta reazione delle autorità del tempo e le società segrete che, inevitabilmente, sorsero per contrastare un potere tanto arrogante e prepotente.

A ciascun socio sarà data una carpetta contenente copia dei documenti oggetto della conversazione.

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

lunedì 7 febbraio 2011

b


galleriaRoma
Continua il ciclo di appuntamenti "I giovedì della Galleria" per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Il prossimo incontro dal titolo “Brigantaggio a Siracusa” a cura di Mariarosa Malesani si terrà il 10 febbraio alle ore 18,30 presso la Galleria Roma in via Maestranza 110 Siracusa .

Il brigantaggio affonda le sue radici nel Medio Evo quando le bande venivano utilizzate dalle famiglie potenti in dispregio alle norme più comuni del vivere civile. Nei secoli il fenomeno conosce momenti di massima espansione e momenti relativamente tranquilli. Tuttavia le radici non vengono mai estirpate, anche perchè è difficile fare, in certi momenti, la distinzione tra banditismo, brigantaggio e mafia. Dal 1860 le condizioni sono diverse da quelle dei secoli precedenti perchè il nuovo regime savoiardo non dava risposte adeguate alle necessità delle popolazioni meridionali. L'indifferenza piemontese alla storia, alle tradizioni e alle attese di un popolo segnerà pesantemente l'isola per tutto il tempo avvenire. Anche nel Siracusano si espande il fenomeno supportato dalla coscrizione obbligatoria, dalle tasse sul macinato e dalle leggi repressive messe in atto contro una popolazione che, secondo i piemontesi, non voleva "civilizzarsi".

organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

giovedì 3 febbraio 2011

Nel Contemporaneo del gioiello


Nel contemporaneo del gioiello
Mostra di Salvo Li Puma

A cura di Salvatore Rapisarda

Sabato, 5 febbraio 2011, presso la sede della Galleria Roma si terrà la mostra “Nel contemporaneo del gioiello” di Salvo Li Puma. Per la prima volta saranno presentati al pubblico siracusano immagini grafiche e fotografiche che avvalorano il lavoro pluridecennale dell’artista sul design del gioiello. Un’altra facies estetica del maestro Salvo Li Puma, la cui innata creatività figurativa e senso dell’ordine compositivo si manifestano in ogni atto di produzione oggettuale, sia grafico, sia pittorico, sia plastico. Dall’esperienza milanese degli anni ottanta – notevole la produzione documentata dei disegni esecutivi di gioielli realizzati - alle ultime proposizioni progettuali, (con le tavole grafiche più recenti), si coglie la sapienza cognitiva materica e cromatica delle forme ideate e progettate. Strutture e geometrie espresse in configurazioni ritmiche, costruite su ferree simmetrie e dinamismi giustapposti: alchimie di equilibri e armonie del bello riconosciuto. Rifuggendo mode e manierismi, la conoscenza dei percorsi artistici e del design storico conduce il maestro Li Puma a rappresentare nelle preziose creazioni l’oggettualità della nostra modernità, a vivere l’iter delle forme del nostro contemporaneo, proiezione artistica del raffinato decoro, coerenza e corrispondenza del nostro percorso sociale tra etica ed estetica.
Salvatore Rapisarda

Organizzazione e
Direzione Artistica: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero




Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com

Nel Contemporaneo del gioiello


Nel contemporaneo del gioiello
Mostra di Salvo Li Puma

A cura di Salvatore Rapisarda

Sabato, 5 febbraio 2011, presso la sede della Galleria Roma si terrà la mostra “Nel contemporaneo del gioiello” di Salvo Li Puma. Per la prima volta saranno presentati al pubblico siracusano immagini grafiche e fotografiche che avvalorano il lavoro pluridecennale dell’artista sul design del gioiello. Un’altra facies estetica del maestro Salvo Li Puma, la cui innata creatività figurativa e senso dell’ordine compositivo si manifestano in ogni atto di produzione oggettuale, sia grafico, sia pittorico, sia plastico. Dall’esperienza milanese degli anni ottanta – notevole la produzione documentata dei disegni esecutivi di gioielli realizzati - alle ultime proposizioni progettuali, (con le tavole grafiche più recenti), si coglie la sapienza cognitiva materica e cromatica delle forme ideate e progettate. Strutture e geometrie espresse in configurazioni ritmiche, costruite su ferree simmetrie e dinamismi giustapposti: alchimie di equilibri e armonie del bello riconosciuto. Rifuggendo mode e manierismi, la conoscenza dei percorsi artistici e del design storico conduce il maestro Li Puma a rappresentare nelle preziose creazioni l’oggettualità della nostra modernità, a vivere l’iter delle forme del nostro contemporaneo, proiezione artistica del raffinato decoro, coerenza e corrispondenza del nostro percorso sociale tra etica ed estetica.
Salvatore Rapisarda

Organizzazione e
Direzione Artistica: Corrado Brancato

Addetto Stampa: Amedeo Nicotra

Ingresso Libero




Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
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martedì 1 febbraio 2011

RIVOLUZIONE LAVORO E SANGUE nei canti popolari siciliani


galleriaRoma
via Maestranza 110
Siracusa

2011: 150 anni dell’Unità d’Italia
80 giorni di mostre, convegni e spettacoli

Nell'ambito delle celebrazioni dei 150 Anni dell'Unità d'Italia, indette Dall'Associazione Culturale Nuova Galleria Roma, Corrado Di Pietro parlerà di "RIVOLUZIONE LAVORO E SANGUE nei canti popolari siciliani", giovedì 3 febbraio alle ore 18,30.
La storia degli umili e degli ultimi, le attese e le speranze dei contadini siciliani, le illusioni e il sacrificio del popolo che credette nel sogno unitario dell’Italia: tutto questo si può leggere anche nei canti popolari del nostro popolo che rappresentano i documenti più autentici, passionali e appassionati di quel Risorgimento che non abbiamo mai studiato.
Le misere condizioni del popolo siciliano attraversarono tutto l’ottocento e si esplicitarono in particolar modo nel campo del lavoro contadino e in quello dei rapporti sociali. I Borboni consumarono il loro disegno feudale, vessatorio e ‘schiavista’, ancorandolo a una stagnazione esasperata di ogni possibile dinamica socio-economica, gravando in modo pesante sulle condizioni del popolo che non ebbe mai la possibilità di un salario dignitoso, di una casa adeguata, di una scuola per far studiare i propri figli, di una decente assistenza sanitaria e di una giusta amministrazione della giustizia.
Da questa situazione nacque il sogno italiano nei latifondi siciliani; si attese Garibaldi come il salvatore e il sovvertitore e grande fu l’entusiasmo che accompagnò e sostenne l’avanzata dei mille sul suolo siciliano. Nacque così la protesta, la rivoluzione, l’atroce satira contro Ferdinando di Borbone, e si attese l’avvento del nuovo regno, quello di Vittorio Emanuele di Savoia, per sperare in un progresso socio-economico che stava infiammando tutta l’Italia.
Ma tutto cambia perché nulla cambi, si potrebbe dire parafrasando Tomasi di Lampedusa; e la Sicilia restò immobile e schiacciata come prima, come sempre. Nacquero così i fasci siciliani, le prime lotte contadine per la terra, i briganti e la mafia fino a sfociare in quella galassia di arretratezza sociale e culturale chiamata ‘questione meridionale’.
La poesia popolare siciliana non tacque e non chiuse gli occhi su questi fatti. Si fece denuncia e protesta, riso sarcastico e amaro, accorato canto di dolore e di sofferenza, preghiera e rassegnazione.