domenica 14 giugno 2009

I PRINCIPI DELL'EBRAISMO



Mercoledì 17 giugno alle ore 18,30 presso i locali della Galleria Roma di Siracusa , il Prof. Stefano di Mauro rabbino capo della comunità ebraica di Siracusa, parlerà su:
I PRINCIPI DELL'EBRAISMO


Il prof. Di Mauro dopo aver tracciato una breve storia dell'ebraismo, parlerà dei principi dell'Ebraismo, degli oggetti liturgici e culturali più importanti della religione ebraica ( Menorah, Mezuzzah, kippah,Tallèd,Hanukkiah,Maghen David, ) parlerà quindi del principio fondamentale sul quale poggia la religione ebraica, cioè, la credenza in un solo Dio che - dopo avere creato il mondo - si è manifestato agli uomini attraverso una Rivelazione, tramandata per mezzo dei Libri Sacri .
Un altro principio fondamentale, strettamente collegato al primo, è quello dell'Alleanza tra Dio e il popolo ebraico. Attraverso l'Alleanza, che in origine Dio strinse con Abramo, il popolo ebraico si impegnò a riconoscere Dio, a sostenere il suo progetto e a rispettare le sue Leggi. È tramite l'accettazione di questo patto che gli ebrei si riconobbero come il "popolo eletto": ciò non significa che gli ebrei si aspettino di ricevere particolari privilegi da Dio, o che si sentano migliori degli altri popoli, bensì che ritengono di essere stati designati da Dio per testimoniare agli altri - attraverso l'esempio delle loro azioni - la presenza di Dio sulla terra.
Si discuterà inoltre delle problematiche sempre più attuali, specie in questo periodo, relative al rapporto tra l'Ebraismo e le altre religioni ed il pregiudizio antiebraico.

«Il pregiudizio antiebraico è una delle più antiche e persistenti manifestazioni di intolleranza, che ha assunto la forma del razzismo nell’epoca moderna. Manifestazione tra le più virulente ed emblematiche: poiché l’essenza del razzismo consiste nel passare dalla critica (o dall’esaltazione) di aspetti contingenti o legati a singoli individui a un giudizio generale su un intero popolo, esso ha trovato alimento nell’imponente eredità di pregiudizi antiebraici accumulatisi nel corso dei secoli. All’accusa di deicidio rivolta al popolo ebraico si è sostituita quella di voler dominare il mondo attraverso il denaro, fino alla demonizzazione dello Stato d’Israele. Oggi il conflitto medio-orientale rappresenta la forma contemporanea in cui si ripropone una questione ebraica tuttora irrisolta. Essa ci riguarda tutti, come pietra di paragone dell’intolleranza circolante nella società».

(tratto dalla copertina del volume di Giorgio Israel: La questione ebraica oggi. Ed. Il Mulino , 2002)

Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato

Ingresso Libero


Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
corradobrancato@hotmail.com


www.galleriaroma.it

martedì 9 giugno 2009

AVIDA MORS



Galleria Roma
via Maestranza 110 Siracusa
AVIDA MORS
Il cimitero monumentale di Milano.
fotografie di Mario Di Salvo

13 - 23 giugno


Il cimitero monumentale di Milano rivisitato dagli scatti del fotografo megarese Mario Di Salvo alla ricerca dell’immortalità dell’anima da cogliere nei segni lasciati sulle soglie dell’estrema dimora in un luogo dalle architetture eclettiche divenuto un modello dell’arte funeraria italiana.

(Salvatore Zito per Galleria Roma)
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Dal 13 al 23 giugno presso i locali di Galleria Roma in via Maestranza 110 a Siracusa si terrà la mostra del fotografo Mario Di Salvo, autentico cultore dell’immagine bidimensionale intesa come pura espressione di un’arte, quella della fotografia, in eterno confronto con le arti convenzionali. Per questa ennesima conferma che trascina la fotografia a piena forza nella sublime spiritualità artistica Mario Di Salvo ha scelto, non per snobismo, un territorio mai battuto dalle tempeste fotografiche e dalle grandinate devastanti di scatti qualunque, egli ha scelto il territorio delle estreme dimore, ossia quella parte della terra dei vivi in cui ogni uomo lascia lì, per sempre, l’ultimo segno del suo passaggio terreno.
Di Salvo spiega così il suo lavoro: “Decine e decine di opere fantastiche si intrecciano all’interno di un luogo dove la tristezza, la poesia, la fede, il dolore e la muta rassegnazione si fondono l’una con l’altra fino a formare un indivisibile amalgama, fatto di sentimenti colti nella loro quintessenza”.
Si può cogliere infatti da questo lavoro d’artista, oltre all’evidente forza espressiva, il senso stesso di quest’arte, difficilmente individuabile tra i luoghi comuni che alla fotografia vengono solitamente attribuiti. La fotografia muove le leve dell’inconscio per mezzo dei propri autori con lo stile e l’efficacia che non vanno ricercati nell’eccezionalità dei soggetti ripresi ma, al contrario, vanno perseguiti nella quotidianità ripresa dalla mente dell’artista straordinario.
Il cimitero monumentale di Milano è stato così il punto di partenza per un percorso di tenera poesia e anche di emozionante ironia attraverso la reinvenzione fotografica di un luogo già di per sé severo.
“Mi è piaciuto indagare su come lo scorrere del tempo, gli agenti atmosferici o l’azione dell’uomo, abbiamo in parte modificato il significato originario delle architetture stesse. Il mio interesse si è focalizzato su come il continuo interagire tra le pietre, l’uomo e la natura abbia dato e continui a dare vita a nuove, involontarie performances visive, ben lontane da ciò che gli autori avevano immaginato al tempo della realizzazione delle opere”.
La prospettiva poetica di questo autore, apparentemente lontano da coinvolgimenti emotivi , evolve piuttosto verso un itinerario immaginario dove quel che più conta non sono solo i veri e propri soggetti, i luoghi o “nonluoghi” ripresi, bensì la loro natura di “segno” tra i segni, di medium tra i media.

Per i cultori della buona fotografia è certamente una mostra da non perdere.
La presentazione è di Salvatore Zito alle 18 e 30 di sabato 13 giugno prossimo.

Info:
0931/746931
0931/66960 (orario apertura Galleria)
cell.338/3646560
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